La prima allerta meteo per il caldo nella storia dell’Alaska

Per la prima volta da quando esistono rilevazioni sistematiche, l’Alaska ha ricevuto un’allerta ufficiale per il caldo. La segnalazione è attiva dal 15 giugno e resterà in vigore almeno fino a oggi 20 giugno, con temperature previste fino a 31 gradi in alcune aree interne dello Stato. È una situazione inedita in un territorio che, per gran parte dell’anno, è associato a climi freddi, neve e ghiacci. Ma l’estate in Alaska può essere sorprendente, con giornate molto lunghe e improvvisi picchi di calore, soprattutto a causa del soleggiamento continuo e della bassa latitudine rispetto al sole nei mesi centrali.

Finora, il Servizio Meteorologico Nazionale si era limitato a emettere comunicazioni generiche per segnalare temperature fuori norma. Dallo scorso 1° giugno, però, è entrato in vigore un nuovo sistema che consente anche in Alaska l’uso delle vere e proprie allerte per il caldo, già da tempo adottate negli altri Stati americani. L’allerta serve a rendere più immediata la comunicazione dei rischi associati al caldo e permettere una reazione più tempestiva da parte della popolazione.

Le soglie che attivano l’allerta variano a seconda della zona: nell’entroterra si parla di 29 gradi, mentre sulle coste sudorientali bastano 27. A latitudini più settentrionali, come nel North Slope, si scende ancora, con allerte che scattano già a 24 gradi. Per chi vive in regioni più calde, un’allerta sotto i 30 gradi può sembrare un’esagerazione, ma in Alaska la popolazione, gli edifici e i servizi non sono strutturati per affrontare temperature elevate, anzi, le case vengono costruite con l’obiettivo di trattenere quanto più possibile il calore. Inoltre, molte abitazioni non dispongono di aria condizionata e l’esposizione prolungata al sole, soprattutto per persone fragili o non abituate, può rapidamente provocare disagi e malori.

Il caldo improvviso ha conseguenze anche sul territorio. In diverse zone dello Stato, il 17 giugno sono stati emessi anche avvisi per incendi boschivi e per possibili inondazioni dovute allo scioglimento accelerato della neve. La combinazione tra l’aumento delle temperature e la lunga esposizione alla luce solare tipica dell’estate artica crea infatti condizioni favorevoli sia alla propagazione del fuoco sia a improvvisi cambiamenti nell’equilibrio idrogeologico.

Negli ultimi anni, l’Alaska è diventata uno dei luoghi simbolo del cambiamento climatico. La sua trasformazione procede a un ritmo più rapido rispetto ad altre regioni del pianeta, con effetti visibili sulla fauna, sui ghiacciai e sulle abitudini delle comunità locali. L’introduzione del nuovo sistema di allerta è un segnale pratico di come anche le istituzioni stiano cercando di adeguarsi a uno scenario meteorologico sempre meno prevedibile.

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