Ancora problemi all’aeroporto di Newark

Un guasto ai radar ha interrotto temporaneamente le operazioni di controllo del traffico aereo all’aeroporto di Newark nella mattina di venerdì 9 maggio. L’interruzione, durata circa 90 secondi, ha avuto origine in una struttura della Federal Aviation Administration (FAA) con sede a Filadelfia, responsabile della gestione di parte del traffico aereo dell’area. Si tratta del secondo episodio simile in meno di due settimane e conferma le difficoltà tecniche che stanno interessando uno degli scali più trafficati degli Stati Uniti.

Secondo quanto comunicato dalla FAA, il blackout è avvenuto poco prima delle 4 del mattino e ha coinvolto sia le comunicazioni radio sia i sistemi radar dei controllori di volo. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha spiegato che si è trattato dello stesso problema tecnico già rilevato la settimana precedente, attribuendolo a un malfunzionamento dei sistemi software e delle telecomunicazioni. «Tutto è tornato online dopo la breve interruzione, e non ci sono stati impatti operativi», ha dichiarato, aggiungendo che il governo è al lavoro per risolvere definitivamente il problema e che sono previsti nuovi cavi in fibra ottica tra Newark e Filadelfia entro l’estate.

Il blackout del radar ha causato ulteriori ritardi in una giornata già complicata dalle condizioni meteo. La FAA ha imposto un “ground delay program” che ha bloccato i voli in partenza verso Newark per oltre quattro ore in media. Secondo la Port Authority di New York e New Jersey, l’interruzione non ha però avuto effetti diretti sulle operazioni dei passeggeri in aeroporto. Nonostante ciò, i ritardi accumulati da giorni e i recenti disagi hanno alimentato il malcontento delle compagnie aeree, a cominciare da United Airlines, che controlla oltre due terzi del traffico dello scalo.

In una registrazione delle comunicazioni tra torre di controllo e piloti, un controllore ha riferito in tempo reale del blackout al comandante del volo FedEx 1989: «FedEx 1989, ti passo a un altro settore — i nostri radar sono andati di nuovo in blackout. Se ti interessa, contatta la tua compagnia aerea e cercate di fare pressione perché sistemino questa roba». Il pilota ha risposto semplicemente: «Mi dispiace sentirlo». In un altro scambio, i controllori hanno chiesto ai piloti di mantenere la distanza nel caso non riuscissero più a mettersi in contatto.

Le difficoltà di Newark non sono nuove. La FAA aveva tentato di rafforzare il personale trasferendo parte delle operazioni da Westbury, Long Island, alla sede di Filadelfia, ma la decisione non è stata sufficiente a compensare la carenza di controllori. Secondo i dati del sito FlightAware, circa il 10% dei voli da e per Newark è stato cancellato tra lunedì e mercoledì scorsi, a fronte del 2% a LaGuardia e dell’1% al JFK. Anche i ritardi sono stati molto più frequenti rispetto agli altri due scali dell’area metropolitana.

Secondo il CEO di United, Scott Kirby, l’aeroporto «è una pietra miliare della regione», ma oggi è «sovraccarico, con più voli programmati di quanti la FAA dica di poter gestire». Kirby ha chiesto alla FAA di annullare la decisione del 2016 che aveva eliminato il sistema di slot per limitare il numero di voli, rendendo così ancora più difficile la gestione del traffico. «Questa matematica non torna», ha scritto ai dipendenti. E in giornate di maltempo, come quelle recenti, le conseguenze sono evidenti.

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