Washington — L’Italia guarda alla Luna e punta a Marte insieme agli Stati Uniti. Con l’edizione 2025 dell’Italian Space Day, intitolata Next Frontiers, l’Agenzia ICE – Ufficio di Houston e l’Ambasciata d’Italia a Washington D.C., sotto il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), hanno riunito istituzioni, industria e ricerca per rafforzare la collaborazione bilaterale nel settore spaziale.
Un evento che supera il format della classica conferenza: Next Frontiers ha presentato un nuovo modello di comunicazione dell’innovazione, trasformando la tecnologia in linguaggio diplomatico e la ricerca in una piattaforma di cooperazione internazionale.
“Italia protagonista della nuova corsa allo spazio”
A inaugurare la giornata è stato l’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Marco Peronaci, che ha sottolineato l’importanza strategica di questo appuntamento:
«L’Italia vuole essere protagonista della nuova corsa allo spazio che negli Stati Uniti vive una fase di grandi opportunità. L’Italian Space Day dà attuazione concreta al partenariato strategico Italia–USA nel settore spaziale e alle priorità indicate nella Dichiarazione Trump–Meloni dello scorso aprile».
La presenza istituzionale americana è stata ampia e significativa: da NASA alla US Department of Commerce, con interventi di Taylor Jordan, Juan Andres Caro e Casey Swails. Un segnale chiaro dell’interesse crescente verso il ruolo dell’Italia nella nuova economia spaziale.
Un ecosistema industriale pronto alla sfida marziana
Sedici aziende italiane hanno presentato i propri progetti innovativi: dalla robotica avanzata alla propulsione interplanetaria, dai materiali per habitat lunari ai sistemi per la vita nello spazio. Tra loro: ALTEC, CIRA, Kayser Italia, D-Orbit, Leaf Space, Telespazio e molte altre realtà leader.
L’Italia ha consolidato la sua presenza industriale negli Stati Uniti: oggi oltre 60 aziende italiane operano nei settori aerospaziali con hub in Texas, California e Florida, collaborando stabilmente con NASA, SpaceX e giganti aerospaziali americani.
L’accordo ASI–SpaceX, che ha ufficializzato la partecipazione dell’Italia al programma Starship per le missioni commerciali verso Marte, segna un passaggio storico: l’Italia è il primo partner internazionale coinvolto nelle future missioni marziane.
Un settore in crescita costante
I dati confermano la tendenza: tra il 2022 e il 2024 le esportazioni italiane nel comparto aerospaziale verso gli USA sono cresciute del 27,3%, passando da 1,15 a 1,58 miliardi di dollari, con un aumento significativo della quota di mercato dal 3,3% al 3,8%.
Nel 2025, considerando i dati gennaio–luglio, la crescita continua (+4,6%), portando l’Italia al 4,1% del mercato.
Il settore aerospaziale italiano genera oltre 7 miliardi di euro annui e impiega più di 40.000 professionisti altamente qualificati, con uno dei più alti investimenti in Ricerca e Sviluppo d’Europa.
Diplomazia scientifica e visione futura
La giornata — culminata con una reception esclusiva in collaborazione con SpaceX — ha visto la partecipazione degli astronauti di Axiom Space Col. Walter Villadei e Michael López-Alegría, oltre all’economista spaziale George Pullen.
Il formato Pitch Day, con contributi visivi immersivi, installazioni e countdown digitali, ha trasformato l’evento in un’esperienza progettata per mostrare non solo tecnologia, ma visione: un futuro interplanetario accessibile, sostenibile e cooperativo.
Un futuro da costruire insieme
L’Italian Space Day 2025 Washington ha ribadito una certezza: l’Italia non è soltanto un partner tecnico, ma un attore strategico della nuova economia spaziale globale.
Una collaborazione che guarda lontano — verso Luna, Marte e nuove frontiere — con una stessa traiettoria: innovare insieme.



