Il legame tra l’Italia e il Museo della Bibbia raccontato da Alessandro Iovino

Giorni intensi al Museo della Bibbia di Washington dove, in occasione dell’arrivo di molti italiani per il gran Gala del NIAF (National Italian American Foundation), diverse esponenti delle istituzioni e diversi giornalisti hanno visitato il museo inaugurato nel 2017.

Tra questi il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” Matteo Lorito, il responsabile della comunicazione della Basilica di San Pietro Padre Enzo Fortunato, il direttore de ilNewyorkese Davide Ippolito, la giornalista Claudia Conte, il senatore Guido Castelli e una delegazione del premio Eccellenza Italiane, fra cui il presidente ANCI Campania Francesco Morra.

Con i suoi 8 piani e gli oltre 40mila metri quadrati di superficie, è considerato il più grande museo della Bibbia al mondo. Lo scopo di questo museo, sorto a pochi passi dal Campidoglio degli Stati Uniti, è invitare tutte le persone ad entrare in contatto con il potere trasformativo della Bibbia ma anche l’impatto sociale, culturale, storico e artistico che questo Libro ha avuto nella storia dell’umanità.

Il museo accoglie visitatori da tutto il mondo che quindi esplorano la storia, la narrativa e l’impatto della Bibbia.

“Il Museo della Bibbia” era già stato oggetto dell’attenzione dello storico e scrittore Alessandro Iovino che lo ha raccontato in un apprezzato documentario trasmesso in prima visione nazionale su TV2000 nel maggio 2020 dal titolo “Il Museo della Bibbia. Alla scoperta del libro dei libri”. Il reportage è stato poi doppiato e tradotto in arabo e trasmesso sul canale satellitare Noursat TV. Nel 2022 è stato poi nominato per un anno rappresentate europeo del Museo della Bibbia.

“Al di là degli incarichi, sono onorato di questo rapporto con il Museo della Bibbia e – ha detto Alessandro Iovino – del mio rapporto con il CEO Carlos Campo, con il quale continuiamo a promuovere questo incredibile museo. La Bibbia è un libro di grande valore non solo storico e culturale, ma anche spirituale, essendo un patrimonio per tutta l’umanità. Basti pensare che le più grandi opere d’arte di ogni genere sparse per il nostro continente, si ispirano ai racconti della Bibbia. Dobbiamo riscoprirne il valore e l’importanza che ha avuto nel passato, ma anche come può avere un impatto sul futuro”.

L’articolo Il legame tra l’Italia e il Museo della Bibbia raccontato da Alessandro Iovino proviene da IlNewyorkese.

Torna in alto