A settembre New York ospiterà una nuova edizione della sua settimana della moda, in calendario dall’11 al 16. Sono attese oltre sessanta sfilate, distribuite in varie zone della città e organizzate sotto il coordinamento del Council of Fashion Designers of America, l’associazione che rappresenta gli stilisti statunitensi. È uno degli appuntamenti più seguiti dall’industria: per molti marchi è il momento di presentare le collezioni che arriveranno nei negozi nella prossima stagione, e per la città è un’occasione di richiamo internazionale.
La New York Fashion Week è nata durante la Seconda guerra mondiale, quando il blocco dei collegamenti con l’Europa impediva agli americani di seguire le passerelle di Parigi e Milano. Fu l’addetta stampa Eleanor Lambert a organizzare una serie di sfilate per attirare l’attenzione dei giornalisti sulla produzione locale: ebbe successo, e da allora la formula è rimasta pressoché invariata, con due edizioni l’anno, a febbraio e settembre.
Negli anni Novanta le passerelle si tenevano in una grande tensostruttura montata a Bryant Park, dietro la Public Library, che divenne l’immagine più riconoscibile della settimana. Poi si passò al Lincoln Center, e più di recente a una forma diffusa in diversi quartieri: loft, magazzini riadattati, gallerie d’arte. È un modello che ha reso l’evento più frammentato, ma anche più integrato nella vita della città, dove il via vai di auto nere e ospiti in abiti vistosi segnala facilmente le zone in cui sta per cominciare una sfilata.
Quest’anno sfileranno marchi storici come Calvin Klein, Jason Wu e Prabal Gurung, accanto a stilisti che partecipano per la prima volta, come Alexis Bittar e Zoe Gustavia Anna Whalen. Questa mescolanza tra brand affermati e nomi emergenti è diventata una caratteristica ricorrente di New York rispetto ad altre settimane della moda: consente di accostare le collezioni dei marchi che hanno costruito buona parte della reputazione dell’evento alle sperimentazioni di chi cerca di entrarvi.
Le sfilate sono in gran parte riservate agli addetti ai lavori, ma alcune sono aperte al pubblico e i biglietti possono essere acquistati online. Una parte del programma è inoltre trasmessa in streaming sul sito ufficiale, che conserva anche le registrazioni delle edizioni passate. Al di là delle passerelle, la settimana genera un indotto che va dai ristoranti ai cocktail bar, pronti ad accogliere la clientela internazionale che arriva per l’occasione.
L’articolo Le novità della New York Fashion Week di settembre proviene da IlNewyorkese.