Torna anche quest’anno la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, uno dei programmi più estesi dedicati alla promozione del comparto enogastronomico nazionale Nata nel 2016 come eredità dei temi introdotti a Expo Milano 2015, ha contribuito a definire un racconto riconoscibile della filiera agroalimentare italiana fuori dai confini nazionali, ponendo attenzione su qualità, sostenibilità, biodiversità e identità gastronomica. Nel corso di dieci anni ha generato più di diecimila eventi in oltre cento Paesi, coinvolgendo istituzioni, imprese e comunità locali.
La decima edizione, in programma nel 2025, amplia ulteriormente questo approccio. Il tema scelto, ‹‹La cucina italiana tra cultura, salute e innovazione››, intende descrivere la gastronomia come un insieme di pratiche che combinano tradizione e ricerca: è un modello culinario, quello italiano, che resta solido nonostante i processi di trasformazione.
A New York, questo cambio di prospettiva incontra un contesto già abituato a un consumo quotidiano della cucina italiana. La città ospita una delle comunità più numerose di ristoratori, panettieri e chef italiani all’estero, molti dei quali sono diventati punti di riferimento per residenti e visitatori. Il loro lavoro rappresenta una parte consistente dell’immaginario gastronomico italiano nel mondo, spesso più influente delle campagne promozionali istituzionali.
La Settimana della Cucina Italiana, qui, non è soltanto una rassegna tematica: è un’occasione per mettere in luce un ecosistema professionale che sostiene la reputazione della cucina italiana con continuità, dalle trattorie di quartiere ai ristoranti più innovativi. La candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, rilanciata anche in questa edizione, trova nella città un laboratorio concreto, dove tradizione e sperimentazione convivono in modo naturale.
Nel video realizzato per l’edizione newyorkese del 2025 scorrono i volti di una trentina di ristoratori, panettieri e chef che raccontano, attraverso immagini e gesti, il lavoro quotidiano nelle cucine della città. Ci ricorda che «il cibo non è solo nutrimento, ma cultura e tradizione»: questi sono solo alcuni dei protagonisti che rendono riconoscibile la cucina italiana a New York e che contribuiscono alla diffusione dei suoi sapori nel mondo.
Il lavoro di queste attività commerciali si intreccia spesso con la necessità di tutelare l’autenticità dei prodotti e delle ricette, un tema ricorrente anche nelle iniziative ufficiali della Settimana. È un aspetto rilevante soprattutto negli Stati Uniti, dove la minaccia dell’italian sounding è ancora molto diffusa e dove ristoratori e produttori italiani collaborano da anni con istituzioni e associazioni per promuovere ingredienti certificati e denominazioni protette.
La rassegna del 2025 si pone il grande obiettivo di evidenziare come la cucina italiana possa rappresentare un modello alimentare sano e sostenibile: negli ultimi anni l’interesse per le diete mediterranee è cresciuto costantemente negli Stati Uniti e trova nelle comunità italiane una delle sue principali fonti di diffusione.
Accanto alla dimensione culturale, la Settimana richiama anche i processi di innovazione che caratterizzano l’intera filiera: ricerca sulle materie prime, tecniche di trasformazione, nuovi modelli di distribuzione e riduzione degli sprechi. Questi elementi costituiscono una parte essenziale dell’azione di promozione che ogni anno la Farnesina coordina insieme ai partner del Sistema Paese e che le sedi all’estero declinano nelle proprie iniziative locali.
L’articolo La cucina italiana a New York nella decima edizione della Settimana della Cucina Italiana proviene da IlNewyorkese.



