La Sapienza ancora tra le migliori università del mondo: la classifica

Nella nuova edizione della classifica Global 2000 pubblicata dal Center for World University Rankings (CWUR), l’Italia è rappresentata da 66 università, con La Sapienza di Roma in testa tra gli atenei italiani. Tuttavia, l’aggiornamento del 2025 evidenzia una tendenza al ribasso per molte di esse: 53 hanno perso posizioni rispetto all’anno precedente, mentre solo 10 sono riuscite a migliorare il proprio posizionamento e 3 hanno mantenuto lo stesso risultato.

L’elemento che ha inciso maggiormente sulla variazione delle posizioni è la performance nella ricerca accademica, uno dei criteri principali della classifica insieme alla qualità dell’insegnamento e all’occupabilità dei laureati. In particolare, 52 università italiane hanno registrato un calo, mentre solo 14 hanno migliorato il proprio score.

A livello globale, la classifica continua a essere guidata dagli Stati Uniti: per il quattordicesimo anno consecutivo Harvard si conferma al primo posto, seguita da MIT e Stanford. Completano la top five le università di Cambridge e Oxford. La forte presenza anglosassone nei vertici della graduatoria è sostenuta da tradizioni accademiche consolidate, un’elevata capacità di attrarre risorse e una rete internazionale molto sviluppata.

L’università italiana, pur contando su una storia secolare e su un sistema ampio e articolato, si misura oggi con una crescente competizione internazionale. Il CWUR non si basa su dati autocertificati dalle università, ma su indicatori oggettivi come le pubblicazioni scientifiche, i riconoscimenti accademici e le carriere degli ex studenti. Questo tipo di valutazione offre una fotografia utile per individuare ambiti di miglioramento, soprattutto nel campo della ricerca.

Nonostante il calo generalizzato, il fatto che dieci atenei abbiano guadagnato posizioni dimostra che esistono esperienze positive all’interno del panorama nazionale. In alcuni casi, l’incremento delle collaborazioni internazionali, l’accesso a fondi competitivi e la valorizzazione dei giovani ricercatori stanno contribuendo a rafforzare il ruolo delle università italiane nel mondo accademico mondiale.

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