Trump incontra Eric Adams: «Penso sia venuto per ringraziarmi»

Per la prima volta dopo l’archiviazione del suo caso federale per corruzione, il sindaco di New York Eric Adams ha incontrato il presidente Donald Trump a Washington, in un colloquio riservato avvenuto venerdì mattina. La visita è avvenuta a poche ore dalla pubblicazione dei documenti giudiziari relativi all’indagine che lo aveva coinvolto e si è svolta con discrezione, ma non senza suscitare nuove polemiche.

Secondo quanto riferito dall’ufficio del sindaco, Adams si trovava nella capitale per discutere «le priorità della città di New York», tra cui le infrastrutture e l’attrazione di nuovi investimenti. Ma a fine giornata, è stato lo stesso Trump a sintetizzare in modo lapidario l’incontro: «Penso sia venuto per ringraziarmi, francamente». Alla domanda su cosa avessero discusso, ha risposto: «Quasi nulla».

In serata, il portavoce della campagna elettorale di Eric Adams ha confermato che il sindaco ha effettivamente ringraziato il presidente per le parole di sostegno espresse nel 2024, quando Trump – allora candidato – aveva parlato di “persecuzione” da parte dei pubblici ministeri contro entrambi. Poche settimane dopo l’insediamento, il Dipartimento di Giustizia guidato da Trump aveva chiesto l’archiviazione del caso, provocando forti reazioni all’interno della magistratura federale.

I documenti pubblicati venerdì su ordine del giudice Dale Ho confermano che l’indagine aveva esplorato anche l’ipotesi di manomissione di testimoni, ma che questa accusa non era mai stata formalizzata. Il sindaco, che ha sempre negato ogni illecito, si era dichiarato non colpevole su cinque capi d’imputazione. Il giudice Ho, nell’archiviare il procedimento, ha parlato apertamente di un accordo politico, scrivendo che la decisione del Dipartimento di Giustizia «sa di scambio: archiviazione dell’imputazione in cambio di concessioni sull’immigrazione».

Adams, che si ricandida a novembre come indipendente dopo le critiche ricevute dal Partito Democratico, ha cercato di mostrare un’immagine di cooperazione istituzionale. «Dobbiamo avere un dialogo con la Casa Bianca», ha detto in uno dei tre video pubblicati sui suoi canali social. Ma la sua vicinanza a Trump continua a dividere la politica locale: «Ha già sacrificato la sua indipendenza per salvarsi da un processo penale», ha dichiarato il candidato sindaco e parlamentare statale Zellnor Myrie. «Ora Trump e i suoi alleati stanno venendo a riscuotere, e sarà la città a pagare il prezzo».

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