Un ponte concreto tra scuola e impresa. Gli studenti della Scuola d’Italia concludono con successo l’ambizioso Future Leaders Program con LensCrafters

New York, 7 maggio 2025 – Si è concluso ieri, presso gli uffici newyorkesi di LensCrafters, parte del gruppo internazionale EssilorLuxottica, l’ambizioso Future Leaders Program, un percorso formativo d’eccellenza che ha visto protagonisti gli studenti della Scuola d’Italia “Guglielmo Marconi”. Un’esperienza che, per otto intense settimane, ha messo in dialogo diretto il mondo della scuola con quello dell’impresa, in un’inedita sinergia tra educazione, innovazione e visione strategica.

Il progetto ha coinvolto un team selezionato di leader e professionisti di LensCrafters, che hanno lavorato fianco a fianco con gli studenti in un percorso di mentorship e apprendimento attivo. I ragazzi, divisi in tre gruppi, si sono cimentati con un vero e proprio business case da risolvere, affrontando le sfide tipiche di un’azienda globale e confrontandosi con i dipartimenti chiave di prodotto, risorse umane, marketing e finance.

Durante l’evento finale di ieri, ciascun gruppo ha presentato la propria soluzione strategica davanti all’Executive Leadership Team dell’azienda. Un momento carico di emozione e consapevolezza, non solo per la competizione in sé, ma per l’opportunità di potersi confrontare, con la propria voce e le proprie idee, con professionisti di alto livello. A seguire, il team vincitore è stato annunciato, ricevendo riconoscimenti e applausi, ma tutti i partecipanti hanno lasciato l’evento con una rinnovata fiducia nelle proprie capacità e un bagaglio di competenze che va ben oltre i banchi di scuola.

L’iniziativa, promossa e sostenuta con entusiasmo dal Presidente di LensCrafters, Alfonso Cerullo, ha rappresentato un’occasione preziosa per gli studenti di vivere un’esperienza immersiva, concreta e sfidante. Cerullo ha spiegato il senso profondo che lo ha spinto a lanciare il programma: “Devo essere onesto: dopo i primi anni di lavoro, in cui l’obiettivo è formarti, accumulare competenze e costruirti una carriera, arriva un momento in cui senti il bisogno di restituire qualcosa. Restituire le skills, le esperienze, alle nuove generazioni. Questo è stato uno dei motivi principali per cui ho voluto creare questo progetto.”

Oltre alla motivazione personale, Cerullo ha voluto sottolineare l’importanza del legame con la Scuola d’Italia: “Con la Scuola d’Italia, che rappresenta l’italianità qui a New York, abbiamo un rapporto speciale. La partnership con questa istituzione è stata fondamentale, e ci ha permesso di costruire qualcosa che ha davvero lasciato il segno.”

Per molti dei partecipanti, sia studenti che mentori, il momento più toccante è stato proprio la giornata finale. Cerullo non ha nascosto la sua emozione: “Il momento più significativo? Devo essere onesto: la presentazione di oggi. Vedere studenti dai 14 ai 18 anni approcciare tematiche complesse in modo olistico, integrato, e presentare business plan con il ritorno sugli investimenti… ti posso garantire che non hanno detto stupidaggini. Erano analisi strutturate, sensate, presentate con competenza. È stato davvero un successo.”

Uno degli aspetti più apprezzati, ha raccontato ancora Cerullo, è stato il modo in cui gli studenti si sono responsabilizzati: “Una delle cose che mi ha reso più felice è vedere che ogni ragazzo si è scelto la parte su cui voleva lavorare perché la sentiva affine alle sue capacità, al suo stile, alla sua professionalità. Questo vuol dire che già a quell’età si ha un’idea, anche vaga, della direzione che si vuole prendere. E questo può cambiare profondamente le scelte future.”

Il programma non si è limitato a un percorso tecnico: ha creato connessioni autentiche tra gli studenti e i professionisti coinvolti. “È facile dire che i ragazzi hanno imparato tanto dai professionisti, ma da un punto di vista umano sono stati proprio loro a dare tantissimo a noi. Alcuni dei nostri leader oggi hanno preso un volo solo per essere presenti alla presentazione finale. Non lavorano in questo ufficio. Ma erano qui. Questo dice tutto sull’impatto che ha avuto il progetto.”

In rappresentanza degli studenti c’era Anthony Martire, Coordinatore di Liceo della Scuola d’Italia, che ha raccontato l’esperienza dal punto di vista degli studenti, sottolineando quanto il programma abbia accresciuto la consapevolezza, l’intraprendenza e il senso di responsabilità di ciascuno.

Quanto al futuro del programma, Cerullo è cauto, ma ottimista: “Sono un po’ scaramantico e non mi piace annunciare troppo in anticipo. Ma sì, l’idea è quella di continuare. Come gruppo EssilorLuxottica, che è un’azienda italo-francese ma con un cuore internazionale, crediamo che far parte della formazione dei futuri leader sia una missione che vale il nostro impegno.”

Per gli studenti della Scuola d’Italia, il Future Leaders Program non è stato solo un laboratorio di apprendimento: è stato un vero trampolino di lancio. Un’occasione per immaginarsi e iniziare a costruirsi come i protagonisti del domani.

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